Enzo Barnabà, Sicilia, Storia Sicilia

Sicilia irredimibile?

Lettera aperta

Enzo Barnabà

Enzo Barnabà
scrittore
Grimaldi di Ventimiglia
enzobarnaba@gmail.com

a

Sig. Sindaco Campobello di Mazara
via mail

Sig. Max Firreri
Giornalista
Campobello di Mazara
via mail


Ventimiglia, 4 dicembre 2023

Gentili signori,

Com’è a voi noto, l’8 settembre 1943, alla stazione di Nizza (Francia), il sottotenente campobellese Salvatore Bono affrontò con grande coraggio soverchianti forze tedesche ricevendo gravi ferite che gli valsero la medaglia d’oro al valor militare.

C’è di più. L’atto di Bono ha uno straordinario valore simbolico in quanto, cronologicamente, è il primo episodio della Resistenza armata italiana. Un gesto, dunque, di cui la Sicilia, e in particolare la sua città, devono andare fiere.

Al fine di ricordare l’evento, il Ministero degli Esteri, come sapete, ha chiesto al Sindaco di Nizza di porre una targa nel luogo in cui si sono svolti i fatti. Questo recente articolo di Donatella Alfonso pubblicato sull’organo nazionale dell’ANPI fa la cronaca della cerimonia: Nizza onora Salvatore Bono: il primo resistente. Militare e siciliano – Patria Indipendente.

Purtroppo i promotori e gli organizzatori della cerimonia hanno dovuto constatare la vostra assenza, sia fisica che morale. Il Sindaco di Campobello, invitato alla cerimonia, non è vi si è recato, né ha pensato bene di inviare un telegramma di adesione al suo collega nizzardo. Il redattore del Giornale di Sicilia – contrariamente a molti suoi colleghi: Targa in memoria della Medaglia d’Oro Salvatore Bono – Dell’Aria (dellaria.org) – non ha dato, a quanto risulta, alcuna informazione ai propri lettori.

Constatando questi comportamenti, mi è stato fatto di pensare con dolore alla Sicilia irredimibile di Leonardo Sciascia.  Un dolore forte poiché sono siciliano.

Distinti saluti.


Approfondimenti

Scheda tratta dal Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia ( www.movm.it)

Salvatore Bono Divisa

“Nella difesa del più importante centro logistico di un’armata, morto il suo capitano, assumeva il comando dei pochi superstiti. Aggredito da soverchianti forze nemiche in un ufficio del comando, freddava con colpi di pistola un ufficiale tedesco ed alcuni soldati ponedo in fuga i rimanenti. In una successiva aggressione, trovatosi con la pistola scarica, impegnava una lotta selvaggia con pugni e morsi. Aiutato da un suo sottufficiale, immobilizzava un secondo ufficiale nemico che decedeva dopo poco.

Mentre tentava di colpire con bombe a mano altri militari sopraggiunti veniva investito in pieno da schegge di bombe lanciate dal nemico che provocavano lo scoppio della bomba che teneva nella mano destra, già a sicurezza sfilata e pronta per il lancio, veniva ricoverato in ospedale ove con stoicismo, che solo i prodi e gli audaci possiedono, senza un lamento sopportava l’amputazione dell’avambraccio destro, l’enucleazione dell’occhio sinistro ed altri dolorosissimi atti operatori. Magnifico esempio di alte virtù militari e di suprema dedizione alla Patria. – Nizza (Francia), 8 settembre 1943″.

Vedi la Pagina su Salvatore Bono: https://www.movm.it/decorato/bono-salvatore/


Articolo di Enzo Barnabà con rimenbranze storiche, documenti, “Rassegna Stampa” e tanti “Approfondimenti”

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