Turi Dell’Aria

Catania 24 novembre 1910 – New York 12 gennaio 1992

Turi Dell'Aria, Natale 1949, dedica a Nonna Gisella Adis Abeba 1949
Turi Dell’Aria, Natale 1949, dedica a Nonna Gisella Adis Abeba 1949
gege-turi

New York University


American Society of Anesthesiologists (ASA)

Rotary di Catania Nord

Commenorazione tenuta dal Dottor Bruno Tudisco, “Bruno” per gli Amici, presso i Locale del Rotary di Catania Nord

Cari Amici,

non è facile per uno come me che gli ha voluto bene profondamente, che lo ha profondamente stimato e che sente il profondo dolore per la Sua dipartita, ricordare agli amici Rotari-an. la figura del nostro Socio Benemerito, Prof. Dell’Aria. Mi limiterò a tracciare, sperando di essere capace di farlo, un quadretto dell’Uomo “Turi”; del Prof. Salvatore Dell’Aria e di quello che Egli ha rappresentato per il Rotary di Catania Nord, vi parlerà, dopo di me, Achille Muscarà, che con serenità maggiore della mia saprà essere il più giusto estimatore. TURI era nato a Catania nel 1910, da famiglia Valguarnerese. Trascorse la Sua prima giovinezza in Libia, a Tripoli, in ambiente molto agiato, in una famiglia in cui il padre esercitava con successo la libera professione di medico. La morte precoce del Padre lo costrinse a tornare in Italia dove, con molti sacrifici, ma con altrettanti successi, si laureò in Medicina a Catania, col massimo dei voti. Già da studente e da giovane Medico ebbe modo di rivelare la Sua abilità clinica: molti dei suoi amici Catanesi devono il fatto di essere ancora in vita al suo acume diagnostico e al suo spirito di sacrificio. Fu molto apprezzato da valenti Direttori di Clinica della Università di Catania (Dogliotti, Di Guglielmo, etc.) che più volte lo invitarono ad affiancarsi a loro per intraprendere la carriera universitaria. Esigenze più immediate, forse di carattere finanziario, ma molto più probabilmente il suo carattere indipendente che non gli avrebbe consentito di accettare i compromessi dell’ambiente universitario, ma anche il suo amore per l’esotico (che l’aveva affascinato fin dalla prima infanzia in Libia) spinsero però Turi a tornare in Colonia. Questa volta il suo “MAL DI AFRICA” lo portò a Adis-Abeba dove, per parecchi anni, con molto successo, si dedicò prevalentemente alla Dermosifilopatia. Alla fine della II Guerra Mondiale, grazie alla stima che aveva saputo conquistarsi fra gli Americani, ottenne il visto di immigrazione negli USA. Ne divenne presto cittadino a pieno titolo, ma la sua vita di medico venne completamente stravolta. Abbandonata la dermatologia, venne affascinato dalla Anestesiologia, una specialità allora ai primi albori e ad essa finì col dedicare la totalità del suo tempo ricavandone il benessere economico e le più grandi soddisfazioni professionali. Pur lavorando solamente in Ospedali privati e pur non avendo mai conseguito il vero e proprio diploma di Specialista, la fama delle Sue prestazioni e delle Sue eccelse capacità didattiche, raggiunse la New York University dalla quale, nel 1962(?) venne chiamato per ricoprire ufficialmente in essa l’incarico di DOCENTE DI ANESTESIOLOGIA. Mantenne tale incarico fino alla pensione, a 70 anni. Ha comunque continuato a lavorare, nonostante l’età, fino all’anno scorso, continuando a dare, a chirurghi psichiatri e neurologi, un enorme contributo al successo dei loro interventi. La destrezza delle Sue mani era ineguagliabile e ciò, assieme alla sua profonda conoscenza della Medicina, faceva di Lui un Anestesiologo di altissima quotazione internazionale.
Era anche un eccelso DOCENTE; Trasfondeva a piene mani ai suoi allievi, non solo le sue conoscenze professionali, ma anche il dono della Sua grandissima Umanità; e per i Suoi discepoli è stato anche un GRANDE MAESTRO DI VITA.
Vorrei parlarvi adesso della splendida CASA di TURI a New York, in piena Manhattan.
Essa è stata il Rifugio e L’Isola di Salvezza nei momenti di sconforto, per tanti italiani che, nel nuovo mondo, cercavano di farsi o di prepararsi la loro strada. Ve ne posso dare una testimonianza personale e non esito ad affermare che i tre anni di permanenza a New York, nel periodo del mio perfezionamento professionale, forse non sarei riuscito a completarli, se non avessi avute, accanto a me, il sostegno dei Dell’Aria. L’affetto e il calore con cui TURI, e con Lui la splendida moglie Lina e i suoi figli Marina e Massimo, riuscivano a circondare quanti italiani, giovani e meno giovani, eravamo ammessi a frequentare la loro casa, era qualcosa di indescrivibile. In casa Dell’Aria l’Italianità era pregnante e quasi si toccava con le mani. Si sapeva che in quella meravigliosa Famiglia , ognuno di noi poteva trovare ogni tipo di sostegno. Il piatto di spaghetti cucinato come Dio comanda o l’ottimo caffè espresso, ma , quel che più conta, la stretta di mano SIGNIFICATIVA al momento opportuno, la spinta a non abbioccarsi, il discordo deciso e sferzante ma incoraggiante che ci aiutava a superare i momenti difficili
(che erano tanti!!!); Tutto ciò era sempre a nostra disposizione in casa di Turi,
e tutte queste son cose che non si possono dimenticare!
In quella casa, ma anche lontano da essa, e in tantissime occasioni, Turi ha anche mostra-to di essere un Uomo di una immensa generosità. Parenti, amici, semplici conoscenti hanno avuto da Lui, sempre, una risposta favorevole ad ogni richiesta per qualsiasi tipo di aiuto,
anche se mirante a raggiungere il superfluo. Era fatto così!!! Anche a costo di sacrifici
sapeva di essere eccessivamente munifico, ma non riusciva a modificarsi…
E qualcosa in più va aggiunta a Suo merito: sapeva perdonare anche la mancanza di gratitudine e riconoscenza ……. da parte di chi, di riconoscenza, gliene avrebbe dovuta tanta!! E, a proposito di gratitudine va detto che Turi è sempre stato molto grato all’America per averlo accettato e per avergli consentito di realizzare al meglio le Sue capacità professionali. Ha amato profondamente gli Stati Uniti, ne è divenuto un cittadino esemplare ed è stato sempre ligio nell’ osservare le leggi della Sua nuova Patria. « È stato anche un gran “pagatore di tasse”. Era convinto di avere il dovere di doverle pagare*! ! ! Firmava quasi con allegria gli assegni destinati al Fisco e in quelle occasioni amava dire che una Nazione ,capace di riconoscere le qualità professionali anche di un Medico straniero come lui, dimostrando di apprezzarle, non poteva non meritare che le si restituisse in tasse quanto le era dovuto per legge. E firmava sorridendo!! ! Pur nell’amore per la Sua nuova Patria, Turi è sempre rimasto legato in maniera quasi morbosa all’Italia. Non c’è stato anno in cui non sia tornato a spendere le Sue vacanze in Italia e a Catania. Il grande amore per la Sua famiglia (la Mamma Gisella che adorava e al cui sostentamento provvide generosamente finché lei fu in vita, il fratello Gege e la sorella Ninì con le famiglie) finiva col condizionare ogni suo stimolo turistico. Si, è vero, si concedeva viaggi anche verso altre mete nel resto del mondo, però il suo vero turismo era quello Siciliano, quando poteva tornare, come Lui diceva a “CASA SUA”, felice di essere attorniato da parenti ed amici dei vecchi tarpi con i quali rivangare le tante avventure personali, familiari o di gruppo, del lontano passato sulle quali, magari rattristarsi ma il più spesso sorridere o anche ridere a crepapelle. TURI DELL’ARIA ora però non è più fra noi.!!! So quanto Egli mancherà ai suoi parenti, ai suoi figli e a sua moglie Lina che amava e stimava in maniera profonda (per il loro benessere ha sempre profuso tutte le sue energie e la sua immensa vitalità. A tutti loro desidero giunga il mio e il nostro pensiero e le nostre parole di conforto, sperando possano servire ad aiutarli nell’ accettare l’ineluttabile. Ma TURI mancherà tremendamente anche a tutti noi ! ! ! Spero solo che il ricordo della sua UMANITÀ’ e del suo alto concetto dello SPIRITO DI SERVIZIO; rimangano sempre presenti in mezzo a noi e servano, specie per i Rotariani più giovani, come esempio da guardare e, per quanto possibile (anche se non facile) da imitare.!!!!!

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