Storia

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Valguarnera: Panorama con veduta dello Stabilimento Dell’Aria – Cartolina degli inizi del ‘900


Estratto dal "Gran Libro d'Oro" 1914

Estratto dal “Gran libro d’Oro” dei Benemeriti del Lavoro, anno 1914

Estratto dal ” GRAN LIBRO D’ORO” dei Benemeriti del lavoro Anno 1914

SALVATORE DELL’ARIA fu GIUSEPPE – VALGUARNERA

Salvatore Dell’Aria fu Giuseppe si eleva ai nostri occhi come una figura quasi leggendaria al confronto della generalità degli uomini Egli, nella propria vita, vissuta fra le battaglie della patria e quella del lavoro, è, da solo, si può dire tutto un poema di sacrificio, di fede, di operosità, di ideale e di pratica, di bontà e di filantropia.

Figlio di un proprietario ed esercente di numerosi mulini a cavallo (chiamati geutimoli) a Caltanissetta e a S. Cataldo, si trovò in tenerissima età gettato sul lastrico, per opera del governo borbonico che nel 48 mandò il padre suo in esilio e ne confiscò i beni.
Conscio delle miserrime condizioni di famiglia, commosso ma non scoraggiato, si diede anima e corpo al lavoro, coadiuvando mirabilmente gli sforzi del padre,

A 17 anni seguendo gli impulsi generosi del suo amor patrio, e per ribellarsi al pesante giuoco dei Borboni, abbandonò la famiglia e raggiunse Garibaldi che lo tra le sue Schiere di picciotti nella presa di Salerno, a Milazzo, Messina, e a Reggio, ove ferito, fu raggiunto dalla madre, che lo ricondusse a casa.

Da allora, a 19 Anni, incominciò a piantare i primi mulini a cavalli, e fu tanta attività e la sua competenza che ora coadiuvato dai suoi due figli Cav. Giuseppe è Sig. Pasquale, si può considerare come il più importante Industriale nel genere della sua plaga.

Il suo stabilimento si compone al presente: di un mulino a cilindri completo,
con tutti gli apparecchi più moderni per la pulitura del grano, di un magnifico pastificio ultimo sistema con macchinario speciale, e di un panificio razionale con gramule elettriche.

I suoi prodotti, premiati con le massime onorificenze in ogni esportazione
e Mostra in cui furono esposti, sono costantemente ricordate dalla numerosa ed affezionata clientela, che ogni giorno più va allargandosi nei paesi attorno, ed il cui largo e spontaneo favore è il premio più ambito di una esistenza tanto laboriosa.

E quest’uomo, Salvatore Dell’aria, esempio luminoso di attività Industriale,
di operosità intraprendente di animo e sentimenti elevati, alla tarda età d’anni 71 è sempre vigile al suo posto di lavoro: dalle 5 del mattino sino a tarda ora della sera, è in moto costante per sovraintendere a tutto è su tutti, con un’energia che desta nei giovani ammirazione e invidia.

Onore a Salvatore Dell’aria


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La Politica

Della famiglia Dell’Aria è da ricordare, inoltre, l’intensa attività politica svolta sin dall’ultima
decade dell’800.
Proponendosi quale esponente della borghesia industriale in un paese in cui le fortune le accumulavano soltanto i grandi proprietari terrieri, i Dell’Aria incominciarono ad essere guardati con preoccupazione dai detentori del potere locale, tutti legati al mondo agricolo.
E’ naturale, quindi, che la Famiglia aderisse al partito avverso all’amministrazione in carica.
Il primo segno di questa attività politica è l’affollata riunione tenutasi in casa di Salvatore Dell’Aria il 7 agosto del 1893 al fine di costituire una società di mutuo soccorso tra i militari in congedo,nell’orbita del partito di opposizione.

Alla riunione parteciparono circa ottanta persone tra le quali membri delle famiglie Boscarini, Costanzo, Litteri, Lombardo,Rivoli,Saito e Scoto,tutte contrarie all’amministrazione in carica.

La società,forte di 98 soci,fu costituita il successivo 15 settembre e del consiglio direttivo fu Chiamato a far parte,in qualità di cassiere,il primogenito di Salvatore Dell’Aria, Giuseppe. Ebbe, tuttavia, vita breve perché venne sciolta dal prefetto il 17 gennaio 1894 in seguito ai fatti avvenuti a Valguarnera il 25 dicembre 1893, nell’ambito delle note vicende dei Fasci dei lavoratori.

I nomi di Salvatore Dell’Aria e dei figli Giuseppe,Pasquale e Croce comparvero in un elenco steso dai carabinieri nel giugno del 1894,comprendente i nomi di 47 valguarneresi definiti “pericolosi socialisti”.
L’elenco (certamente ispirato dalla fazione al potere) fu definito “infame”dall’ on. Napoleone Colajanni dal momento che comprendeva alcuni semplici oppositori del partito municipale che non erano certo dei pericolosi sovversivi.I Dell’Aria furono inseriti nell’elenco perché invisi ad alcuni esponenti dell’amministrazione in carica che vedevano minacciate le proprie posizioni da una famiglia ormai in grado di orientare una massa di voti verso il partito di opposizione.

Salvatore Dell’Aria e i figli parteciparono in qualità di testi al processo per i fatti di Valguarnera tenutosi a Caltanissetta e cercarono di attenuare il più possibile le responsabilità degli imputati,rendendosi vieppiù invisi alla fazione al potere che pretendeva le più pesanti condanne.

Dopo una lunga milizia nel partito di opposizione,ilcav.Giuseppe Dell’Aria entrava a far parte del Consiglio comunale di Valguarnera eletto il 15 agosto 1902 e nel marzo del 1905,in seguito alla pace raggiunta tra i partiti locali ed alla formazione di una Giunta municipale unitaria,veniva eletto assessore effettivo;carica che mantenne fino al 18 novembre 1913..
A testimonianza di quanto accanite fossero all’inizio del secolo le lotte politiche a Valguarnera,occorre ricordare che il 2 settembre 1904 Giuseppe Dell’Aria era stato fatto segno ad un vile attentato certamente commissionato da qualche esponente della maggioranza.

Palazzo Dell’Aria e le varie “Pertinenze” , Valguarnera [ Vedi Foto ]

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Liberamente tratto da Enzo Barnabà, “I Fasci Siciliani a Valguarnera”, Milano, 1981. 

http://www.enzobarnaba.it/


Enzo Barnabà, “I Fasci Siciliani a Valguarnera”, Milano, 1981.

“I Fasci Siciliani a Valguarnera”, Milano, 1981.

Prefazione di Francesco Renda

Nessuna eccezionalità nella rivolta di Valguarnera, anzi una storia “media”, comune a decine e centinaia di altri comuni siciliani, ma proprio per questo più viva e immediata. “esemplare” nelle ragioni e nei modi in cui si verificò.

Di grande rilievo storiografico l’ampia prefazione di Francesco Renda: è il primo intervento nel dibattito sui Fasci siciliani di uno dei massimi studiosi dell’argomento.

TETI EDITORE – Milano 1981

Recensione di Tina Merlin sull’Unità

 Enzo Barnabà

Nato a Valguarnera (Enna) nel 1944, dopo la maturità classica ha studiato lingua e letteratura francese a Napoli ed a Montpellier e storia a Venezia e Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e della Liguria. [ Leggi Tutto …]


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Una cartolina che da l’idea di come doveva essere un settore del nostro Stabilimento intorno agli anni 1880 – 1890 ( prima che venisse adottato l’asciugatoio automatico ).


Albero Geneaologico

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