Arte, Cultura, Enzo Barnabà

Il Michelangelo del legno


Traduzione:
Pobjeda, 4 aprile 2009
Inaugurata la mostra antologica dello scultore barocco Andrea Brustolon

Il Michelangelo del legno

Enzo Barnabà

Si inaugura in questi giorni a Belluno una mostra antologica dello scultore barocco Andrea
Brustolon – il “Michelangelo del legno” come lo definì Balzac – che si presenta come un evento
culturale di portata nazionale. Cliccando su www.brustolon.it si potrà avere un’idea del valore della
mostra. Tra le opere esposte c’è tuttavia un vuoto che lascia l’amaro in bocca: manca il crocifisso
della chiesa parrocchiale di Perzagno.
Una decina di anni fa – ero allora addetto culturale presso il Consolato d’Italia a Bar – restai
affascinato dalla visione di quel crocifisso che la tradizione locale attribuiva al grande scultore
veneto: la bellezza formale della scultura nulla toglieva all’intensità del dramma dovuto
all’imminenza dell’estremo trapasso. In Italia, di quell’opera nessuno sapeva niente, non era
menzionata neppure tra le opere di incerta attribuzione. Mi affrettai a chiedere al predidente della
provincia e al sindaco di Belluno, la città natale dello scultore, l’invio di uno specialista che potesse
esaminare il manufatto. Qualche mese dopo, giunse in Montenegro Massimo De Grassi, professore
all’Università di Trieste e grande esperto di scultura veneta dell’età barocca. Il professore esaminò,
fotografò per giorni l’opera e alla fine emise un verdetto cristallino: il Brustolon di Perzagno è
autentico! De Grassi ebbe anche la possibilità di studiare e repertoriare la scultura veneta delle
Bocche nel suo complesso dando nel 2001 alla Fondazione Mobil Art la possibilità di allestire a
Cattaro una bella mostra fotografica corredata da un catalogo di tutto rispetto.
A Belluno, stampa e televisione diedero grande rilievo alla notizia, tanto più che il manufatto era in
cattivo stato ed andava restaurato in fretta. Il Sindaco e il Presidente della Provincia scrissero al
vescovo di Cattaro, proprietario della scultura, una lettera che consegnai io personalmente: gli enti
che presiedevano si incaricavano del restauro a condizione di poter inserire la scultura
nell’antologica che si andava progettando proprio sotto la direzione scientifica del prof. De Grassi.
Finita la mostra, il crocifisso restaurato avrebbe ritrovato il proprio posto nella sua patria
d’adozione: il Montenegro.
Furono fornite sorridenti assicurazioni orali, ma, dopo anni, il vescovado non ha ancora trovato il
tempo di rispondere alle autorità italiane. Una storia non bella. La mostra bellunese avrà decine se
non centinaia di migliaia di visitatori e la nostra scultura sarebbe stata un ottimo biglietto da visita
del Montenegro che ha bisogno sì di turismo di massa, ma anche di turismo di élite. I suoi tesori
artistici sono tanti (la mostra di Mobil Art cui ho accennato, per es., ne presentava alcuni
straordinari esemplari), ma vanno saputi valorizzare. E questa del crocifisso del Brustolon è
sicuramente un’occasione mancata.

Didascalia: Il Brustolon della chiesa parrocchiale di Perzagno. Foto di Massimo De Grassi

Traduzione di Milena Dragutinovic e di Rada Hozic

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